La pasta alla brontese è la ricetta originale che si prepara, con il pistacchio, nella cittadina Etnea. Tra le casette, abbarbicate tra salite e discese, scale e scalette, le donne preparano questo piatto, impiegando l’oro dell’Etna. Il verde pistacchio di Bronte.
Oggi ti rivelo una ricetta della tradizione siciliana, fatta con uno dei prodotti tipici più apprezzati dell’isola.
Per prepararla ti occorrono granella di pistacchio (meglio se di Bronte), pancetta e panna da cucina. Se non hai questi ingredienti, puoi scegliere un’altro dei nostri primi piatti a base di pistacchio.
Si tratta delle farfalle alla brontese: un primo piatto veloce, ma denso di storia, fatica e tradizione. Insieme, scopriremo le peculiarità del territorio e alcune informazioni su questo pregiato prodotto.
Le farfalle alla brontese di Maria Giovanna
A casa tengo sempre un vasetto di pistacchio di Bronte, che mi permetta, in men che non si dica, di preparare un’ottimo piatto di pasta, dal sapore incredibile e di facile preparazione.
Colei che ha condiviso per la prima volta con me questa ricetta golosa è la mia amica Maria Giovanna. Lei e il marito, Eduardo, sono nati entrambi a Bronte, e le loro famiglie, originarie della cittadina etnea, sono detentrici della ricetta che stai per leggere.
La prima volta che Maria Giovanna mi ha svelato la ricetta della pasta al pistacchio, ha iniziato più o meno così: “Il pesto di pistacchio è una trovata commerciale. Non ha nulla di tradizionale, spesso l’olio impiegato non è extravergine d’oliva, ma di mais o girasole, e nessun brontese si sognerebbe mai di usarlo. Per la pasta alla brontese, invece, serve la granella di pistacchio“
Curioso di conoscere gli ingredienti dell’unica, vera, ricetta originale della pasta alla brontese? Seguimi!
Gli ingredienti per cucinare una pasta alla brontese
Per preparare la pasta al pistacchio per 2 persone, tipicamente cucinata nel comune di Bronte ti occorrono:
- 30 gr di granella di pistacchio (ovviamente di Bronte)
- 50 gr di pancetta affumicata, o in alternativa di speck
- 50 gr di panna da cucina
- uno scalogno o cipolletta
- mezzo bicchiere di brandy o vino bianco
- olio extravergine d’oliva
- sale quanto basta
Hai tutti gli ingredienti? In linea di massima, quello che potresti non avere è la panna da cucina, o il pistacchio.
Il primo ingrediente è reperibile in qualunque supermercato, o bottega. Nel caso del secondo ingrediente, invece, potresti avere bisogno di cercare un po’ meglio. Oppure puoi optare per della normale granella di pistacchio.
Ma se solo avessi la possibilità di scegliere, ti suggerisco, ad occhi chiusi, di optare per l’originale granella di pistacchio di Bronte. La ragione te la spiego subito.
Perché preferire il pistacchio di Bronte alla granella comune?
Il motivo è tutto nel sapore. Se non hai mai assaggiato questo prodotto DOP, non saprai mai la vera differenza. Ma cercherò brevemente di motivare la mia scelta, con alcune informazioni a sostegno della qualità eccelsa di questo frutto.
La Pistacia, è una pianta di origine persiana, che vive dai 200 ai 300 anni. Cresce molto lentamente e riesce a produrre frutti solo dopo circa dieci anni dal suo innesto.
I pistacchietti, a Bronte, si coltivano prevalentemente su quasi 3.000 ettari di terreno lavico, roccioso, con uno strato arabile molto limitato, poco adatto all’agricoltura e non facilmente accessibile.
È per questo motivo che la raccolta del pistacchio è del tutto manuale. Il terreno lavico ha sempre impedito l’introduzione di qualunque tipo di meccanizzazione. Di conseguenza, esistono elevati costi di produzione.
Ancora oggi, le uniche macchine utilizzate in qualche azienda sono il decespugliatore, la motozappa e qualche motopompa di ridotta potenza.
Rimane imprescindibile la fatica del contadino, l’opera della zappa, di rastrelli, falce e pompa d’irrorazione a spalla.
Quella di Bronte viene ritenuta, tuttavia, la pianta che fornisce le migliori produzioni, resistente alla siccità e che produce un minor numero di frutti vuoti. E non è un caso, ma il risultato di un lavoro di generazioni di brontesi.
Il pistacchio è un po’ la metafora dei brontesi, gente che non ha paura della fatica, che ha sempre lottato per portare a casa il necessario.
Il suo colore, di un verde smeraldo acceso, la forma allungata e il sapore molto aromatico, rende il prodotto riconoscibile rispetto a quello di provenienza americana o asiatica, dai semi rotondi e di colore giallo, meno uniformemente verdi e spesso giallastri a causa di condizioni climatiche diverse.
Ho fatto per te una ricerca: ecco 3 varietà di pistacchio di Bronte disponibili subito online
Come preparare la pasta alla brontese
Adesso che sai perché ho scelto questa preziosa granella, sei pronto a cominciare la preparazione. Metti la pentola sul fuoco e disponi gli ingredienti sul tuo piano di lavoro.
Prendi una padella antiaderente, in cui preparerai la salsa con cui condire la pasta. Sceglila capiente. A cottura ultimata, dovrai riversare tutto in padella.
Accendi il fuoco, a fiamma moderata, e aggiungi un filo d’olio e lo scalogno tagliato finemente.
Fai rosolare leggermente, aggiungendo poca acqua, affinché la cipolla non bruci. Tieni la fiamma bassa: la salsa alla brontese si cucina lentamente.
Dopo un minuto unisci la pancetta, o lo speck. Non appena sarà dorata, fai incontrare la pancetta con la granella di pistacchio di Bronte. Mmm…
A questo punto sfuma con mezzo bicchiere di Brandy. Se non hai questo liquore, puoi usare, in alternativa, del vino bianco.
Lascia evaporare il vino e, solo allora, aggiungi la panna da cucina. Se il condimento fosse troppo asciutto, aggiungi dell’acqua di cottura della pasta, in modo da ammorbidire il tutto e rendere il sugo più cremoso.
In alternativa è possibile anche usare della ricotta fresca di pecora. Io, oggi, ho usato la panna da cucina. In estate è meglio evitare la ricotta, che non è al top (se vivi in una località calda). Da settembre potrai provare anche la versione della pasta al pistacchio con la ricotta fresca. Non prima.
Suggerimento → Maria Giovanna mi raccomanda sempre di usare pasta corta. Ecco perché oggi ho scelto delle farfalle. Puoi usare anche penne, fusilli o caserecce. A te la scelta.
Servi il tutto con una spolverata di pistacchio
Anche l’occhio vuole la sua parte. È per questo che, pur potendo servire questo piatto paradisiaco esattamente così com’è, puoi regalare al tuo primo piatto veloce un aspetto ancora più invitante. Spolvera tutto con della granella di pistacchio a crudo.
Servirà a decorare il piatto, ma, ti assicuro, anche ad esaltarne il sapore, e la vista.
A tavola non si mangia solo con il palato, ma anche con l’olfatto e la vista. E la pasta alla brontese è un vero piacere sensoriale, per la vista, per l’olfatto e naturalmente per il gusto.
Condividi le tue farfalle alla brontese
Adesso che hai capito quanto è semplice questa ricetta, che ne pensi di replicarla e lasciarmi la foto nei commenti? Sarebbe fantastico poter condividere con te il sapore di questo piatto squisito, ma ancora (online) non è possibile.
Se vorrai condividere la foto del tuo piatto sappi che mi farai felice. E, se vorrai condividere questa ricetta con le persone che ami, farai di sicuro felici anche loro.
Grazie di avermi dedicato la tua attenzione e il tuo tempo. Alla prossima!
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