Perché limitarsi a un unico piatto, quando puoi averne 3? Approfittiamo, dunque, del regalo delle Soru in cucina, per portare nella tua – e nella nostra – tavola un tris di primi che profuma di tradizione e di buono.
Oggi, la nostra rubrica del venerdì ospita non una, ma tre ricette. Le autrici, però, sono sempre le stesse: due sorelle siciliane, amanti della cucina e delle tradizioni. Nella loro pagina Facebook, “Le Soru in Cucina“, pubblicano i loro manicaretti. Manicaretti che vengono spolverati da un tocco di dialetto – il loro tratto distintivo – e tanta passione.
Pasta con le acciughe, cavatieddi con piselli e ricotta e pasta con le patate. Ecco i primi veloci oggetto della mail che abbiamo ricevuto ieri. Prima di svelarti la loro ricetta, qualora avessi anche tu delle ricette da condividere con noi, scrivi a info@primiveloci.it. Potresti vedere il tuo capolavoro online sul nostro ricettario (che poi è soprattutto il tuo).
Detto ciò, non mi resta che passare la pentola alle Soru e lasciare che siano loro a condurci sani e sazi verso la fine della giornata.
Pasta c’anciova e ca muddica, ovvero: pasta con le acciughe e la mollica abbrustolita
La lingua di un popolo è anche la storia di quel popolo. E la storia ricca e varia del popolo siciliano non poteva far altro che produrre un lessico altrettanto ricco e vario. Grecismi, arabismi, normannismi, catalanismi, francesismi, spagnolismi: nella lingua siciliana si trovano le impronte della storia dell’isola, fatta di invasioni e di numerosi contatti con le genti del Mediterraneo e d’Europa.
Un po’ come anciòva. Una parola siciliana che indica le acciughe (o alici).
Anciòva (acciuga) [catalano: anxova; spagnolo: anchoa]
Ingredienti
- 500 gr. pasta
- 3 acciughe (qualcuna in più per guarnire)
- aglio 1 spicchio
- finocchietto selvatico fresco un mazzetto
NB → Adopera acciughe – buone – sotto sale
Procedimento
Rosola lo spicchio aglio con tre acciughe. Fai sciogliere il tutto. Aggiungi peperoncino. Tosta la mollica del pane in padella senza olio. Lessa la pasta,”mafalda” in Sicilia, amalgama e servi con la mollica tostata sopra. Guarnisci con mandorle o pinoli.
Il trucco? Lessa la pasta con del finocchietto selvatico fresco.
Cavatieddi con piselli e ricotta
Pietanza all’insegna della cucina “povera”di una volta, con l’anima pura della civilta’ contadina.
Ingredienti
- 400 gr. di cavatelli freschi
- 400 gr. di piselli freschi (o surgelati)
- 250 gr. di ricotta di pecora
- 1 cipolla nuova fresca
- pepe nero macinato al momento
- sale
- parmigiano 50 gr.
Procedimento
Trita la cipolla finemente e falla rosolare. Aggiungi i piselli, sala e cuoci per 20 minuti. Lessa la pasta e con un mestolo di acqua di cottura lavora la ricotta, rendendola cremosa.
Scola la pasta al dente, unisci i piselli e la ricotta, una macinata di pepe nero, una spolverata di parmigiano ed è pronta. Servi calda e decora con ciuffi di ricotta.
La mitica pasta “chi patati cu quagghiu”
Ingredienti
- 4 patate
- 1 cipolla
- 50 gr. concentrato di pomodoro
- olio extra vergine d’oliva
- pepe
- basilico
Procedimento
Taglia le patate a quadretti e lasciale rosolare in pentola, con la cipolla e le foglie di basilico. Aggiungi il concentrato di pomodoro “allungato” con 1 bicchiere di acqua calda. Cuoci, finché le patate non si saranno disfatte un po’. Rompi gli spaghetti – al Sud è molto usato fare questo tipo di pasta – e aggiungili alle patate.
Porta ad ebollizione, aggiungendo un po d’acqua per cuocere la pasta. Non farla brodosa, deve fare il famoso “quaglio”. Prima di spegnere la pentola, aggiungi i “scocci di pammiggianu” (le bucce del parmigiano, noi Soru le conserviamo per diverse ricette).
Finito di cuocere, spolvera con tanto parmigiano e n’anticchia di pipi (una macinata di pepe). Alla fine deve risultare molto quagghiata, rappresa.
Consiglio da Soru: mangiala ripusata! Insomma, mangiala tiepida.
Condividi i tuoi primi veloci
Le ricette delle Soru in cucina terminano qui. Io e Marialuisa, le abbiamo provate e hanno appagato i nostri palati. Tu, invece? Conoscevi già questi piatti? Ne hai mai cucinato uno simile? Attendiamo le risposte nei commenti.
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